Rilevatori di movimento e di presenza
Rilevatori di movimento B.E.G. Luxomat
Rilevatore di presenza B.E.G. Luxomat
Sistemi di bus B.E.G. Luxomat
Sensori
Fari automatici LED et lampade automatiche B.E.G. Luxomat
Telecomandi B.E.G. Luxomat
Domande frequenti (FAQ)
Qual è la differenza tra un detettore di presenza e un detettore di movimento?
Un detettore di movimento spegne il misuratore di luminosità appena si accende luce. Allo spegnimento, la misurazione dell'intensità di luce viene ripresa. Perciò, un detettore di movimento non è in grado di rilevare le variazioni di luminosità quando l'illuminazione è accesa. Mentre, il detettore di presenza misura l'intensità di luce senza interruzioni. Per questo motivo è in grado anche di spegnere la luce quando, nonostante vi sia movimento, la luce diurna è suffi ciente.
Quale potenziale di risparmio offrono i detettori PIR?
A seconda del tipo di utilizzo, con l'impiego di detettori di movimento e di presenza è possibile risparmiare dal 20 al 70 % rispetto a un comando manuale. Più è alta la percentuale di luce diurna utile, maggiore può essere il risparmio. Sono inoltre importanti delle regolazioni corrette dei valori soglia di luminosità e di temporizzazione in funzione del tipo di utilizzo, oltre a una scelta oculata delle posizioni dei detettori. Anche la frequenza di utilizzo del locale ha una grande influenza: più un locale è utilizzato, maggiore sarà il potenziale di risparmio.
Qual è la durata prevista di un detettore PIR?
Per gli apparecchi ben protetti contro gli agenti atmosferici si può prevedere una durata di 10 anni. Forti influenze atmosferiche, frequenze di commutazione eccessive e alti carichi possono tuttavia ridurre la durata d'esercizio degli apparecchi.
1. Qual è la differenza tra un detettore di presenza e un detettore di movimento?
Un detettore di movimento spegne il misuratore di luminosità appena si accende luce. Allo spegnimento, la misurazione dell'intensità di luce viene ripresa. Perciò, un detettore di movimento non è in grado di rilevare le variazioni di luminosità quando l'illuminazione è accesa. Mentre, il detettore di presenza misura l'intensità di luce senza interruzioni. Per questo motivo è in grado anche di spegnere la luce quando, nonostante vi sia movimento, la luce diurna è suffi ciente.
2. Esistono detettori PIR che non reagiscono agli animali?
I detettori di movimento PIR reagiscono agli oggetti mobili che presentano una radiazione infrarossa (per i dettagli vedere FAQ 0) e in linea di massima non sono in grado di distinguere fra persone e animali. La soluzione più affidabile per evitare errori di attivazione è la delimitazione delle zone di rilevamento nelle quali potrebbero trovarsi degli animali. In alcuni modelli, la probabilità di errori di attivazione può inoltre essere limitata mediante la riduzione della sensibilità di rilevamento.
3. Come funziona un detettore ad infrarosso passivo (detettore PIR)?
I detettori di movimento e di presenza sono progettati per riconoscere sorgenti di calore in movimento nella loro zona di rilevamento. Ogni oggetto, quindi anche il corpo umano, irradia calore, la cui intensità dipende dalla sua temperatura superficiale. La radiazione termica è compresa, per le normali temperature superficiali, nel campo degli infrarossi e quindi non è visibile all'occhio umano. Il sensore piroelettrico, impostato per l'infrarosso, riceve tale radiazione e la converte in una tensione elettrica. Il sensore non trasmette di per sé alcuna radiazione e viene perciò detto sensore passivo per infrarossi (sensore PIR). Con l'ausilio di una lente multipla, questo sistema ottico suddivide la zona di rilevamento in molte zone attive e inattive. Se quindi una sorgente di calore si sposta da una zona all'altra, il sensore piroelettrico di infrarossi emette un segnale che viene rielaborato da un microprocessore, per comandare lampade, sistemi RVC (RVC = riscaldamento, ventilazione, clima), veneziane e altri utilizzatori elettrici.
4. Un detettore di movimento può essere azionato con collegamento in parallelo assieme ad un detettore di presenza?
No. Gli apparecchi non devono essere azionati con collegamento in parallelo, se si desidera un comando corretto dipendente dalla luminosità. Le modalità di funzionamento fondamentalmente diverse dei due tipi di apparecchi influiscono sulla misurazione della luce del secondo apparecchio, con possibili errori di attivazione. Fanno eccezione le situazioni nelle quali non è necessaria una misurazione della luminosità. In questi casi la misurazione della luminosità sul detettore di presenza e sul detettore di movimento deve essere disattivata mediante commutazione al funzionamento Giorno/Notte.
5. Possono essere azionati assieme più detettori di movimento con collegamento in parallelo?
Sì. Tuttavia, come regola empirica, non dovrebbero essere collegati in parallelo più di 5 detettori di movimento. Maggiore è il numero di detettori azionati in parallelo, più grande e meno controllabile è la zona di rilevamento, e di conseguenza un'eventuale ricerca di guasti diventa più dispendiosa. Attenzione: In presenza di grandi gruppi illuminanti occorre tenere conto della potenza d'interruzione massima ammessa dell'apparecchio impiegato. Se vengono utilizzati più detettori di movimento in combinazione con una minuteria elettronica, la corrente di riposo accumulata dell'apparecchio potrebbe causare la mancata attivazione dell'illuminazione (vedere anche FAQ 13)
6. Possono essere azionati con collegamento in parallelo più detettori di presenza master?
In linea di massima questo tipo di collegamento è sconsigliabile. Negli impianti con influsso della luce solare, dove è richiesta una misurazione corretta della luce, gli apparecchi master influiscono sulla misurazione della luce degli altri apparecchi master attraverso l'attivazione e la disattivazione dell'illuminazione, e questo può causare errori di attivazione o guasti. Fanno eccezione le situazioni nelle quali non è necessaria una misurazione della luminosità. In questi casi la misurazione della luminosità su ogni detettore di presenza master deve essere disattivata mediante commutazione al funzionamento Giorno/Notte.
7. In quali situazioni è da preferire un azionamento di tipo Master/Slave con detettori di presenza rispetto a un collegamento in parallelo di detettori di movimento?
Ad esempio in uffici di grandi dimensioni, aule scolastiche, locali di permanenza con quota di luce diurna, dove i detettori devono essere disattivati durante il giorno (vedere anche FAQ 3). Ma è anche possibile optare per l'impiego di un azionamento di tipo master/slave con detettori di presenza semplicemente perché le regolazioni devono essere eseguite soltanto sull'apparecchio master, con il risultato di un notevole risparmio di tempo.
8. Quanti detettori di presenza slave possono essere collegati a un detettore di presenza master?
Sulla base del concetto di un azionamento di tipo master/slave, nella maggior parte delle situazioni il funzionamento di un massimo di 10 apparecchi slave con un apparecchio master non pone problemi. In questo caso vale tuttavia il seguente principio: maggiore è il numero di apparecchi slave collegati a un apparecchio master, più grande e meno controllabile è la zona di rilevamento, e di conseguenza un'eventuale ricerca di guasti diventa più dispendiosa (vedere anche FAQ 5). Attenzione: In presenza di grandi gruppi illuminanti occorre tenere conto della potenza d'interruzione massima ammessa dell'apparecchio impiegato.
9. Quale minuteria elettronica è adatta per l'azionamento tramite un detettore PIR?
Fondamentalmente con ogni detettore di movimento o detettore di presenza che dispone di una funzione ad impulso è possibile comandare una minuteria elettronica. Occorre tuttavia ricordare che la maggior parte dei detettori di movimento e di presenza presentano in condizione aperta una limitata corrente di riposo (meno 1 mA) nel filo della lampada. Questa corrente si comporta analogamente alla corrente di riposo di lampadine a bagliore e, se diventa troppo alta, può far scattare la minuteria. Anche in questo caso vale la regola empirica che ad una minuteria non dovrebbero essere collegati più di 5 detettori (vedere anche FAQ 5).
10. I detettori PIR possono rilevare anche oggetti mobili dietro ad una lastra di vetro?
No. Poiché rileva passivamente la radiazione infrarossa dell'ambiente, un detettore PIR è in grado di rilevare soltanto oggetti visibili direttamente. Nel caso di una lastra di vetro, il sensore vede soltanto la radiazione infrarossa della superficie di vetro stessa e non la radiazione degli oggetti che stanno dietro ad essa (vedere anche FAQ 1).
11. Quali sono i valori raccomandati per la regolazione di un detettore PIR con riferimento a valore crepuscolare/temporizzazione?
Aree di passaggio: circa 300 Lux/circa 1 - 5 minuti; Aree di lavoro: circa 600 Lux/circa 10 - 30 minuti; Attività ad alta intensità visiva: circa 1000 Lux/circa 10 - 30 minuti. Con dispositivi di illuminazione a fluorescenza deve essere impostata una temporizzazione non inferiore a 5 minuti. Una temporizzazione troppo breve può ridurre la durata dei dispositivi di illuminazione a fluorescenza.
12. Quali sono le possibili cause di eventuali errori di attivazione di detettori PIR?
Ausführliche Informationen zu diesem Thema finden sie auf unserem Merkblatt «Fehlersuche und Behebung», welches unter der Rubrik «Downloads» heruntergeladen werden kann.
13. Dove e quando è necessario l'impiego di un circuito RC?
1. In rare situazioni può accadere che gli alimentatori elettronici alla loro disattivazione causino delle oscillazioni di tensione nella rete, che provocano un riavvio del detettore PIR. In questi casi l'illuminazione si riattiva immediatamente dopo la disattivazione. Il circuito RC aumenta il numero massimo di detettori di movimento o pulsanti che possono essere collegati a una minuteria. 2. Con l'uso di detettori PIR su minuterie può succedere che la corrente di riposo die detettori PIR o die pulsanti della luce sia troppo alta ed ecciti in modo continuo la minuteria. Il circuito RC aumenta il numero massimo di detettori di movimento o pulsanti che possono essere collegati a una minuteria.
14. che modo si può adattare la zona di rilevamento alle condizioni ambientali?
Fondamentalmente in tutti i detettori PIR la zona di rilevamento può essere delimitata con clip di protezione o coperture adesive. In alcuni detettori PIR è anche possibile variare la sensibilità e ridurre in tal modo la portata. La possibilità più efficace è offerta dai detettori di movimento della serie «RC-plus next», che consentono una limitazione meccanica dell'area con precisione senza pari tramite delle viti di regolazione.
15. Quale potenziale di risparmio offrono i detettori PIR?
A seconda del tipo di utilizzo, con l'impiego di detettori di movimento e di presenza è possibile risparmiare dal 20 al 70 % rispetto a un comando manuale. Più è alta la percentuale di luce diurna utile, maggiore può essere il risparmio. Sono inoltre importanti delle regolazioni corrette dei valori soglia di luminosità e di temporizzazione in funzione del tipo di utilizzo, oltre a una scelta oculata delle posizioni dei detettori. Anche la frequenza di utilizzo del locale ha una grande influenza: più un locale è utilizzato, maggiore sarà il potenziale di risparmio.
16. Le regolazioni programmate con il telecomando rimangono impostate anche dopo un'interruzione della corrente?
In linea di massima le regolazioni programmate rimangono impostate anche dopo un'interruzione della corrente. Con un'eccezione: se le due viti di regolazione della luminosità e della temporizzazione sono posizionate contemporaneamente su «Sole» e «Test», l'interruzione della corrente genera un reset del programmatore (eccezione RC-plus next), in seguito al quale i valori selezionati con le viti di regolazione ritornano attivi. A questo riguardo occorre ricordare che almeno una delle 2 viti di regolazione deve trovarsi in una posizione diversa qualsiasi, per evitare l'eventuale cancellazione della programmazione in caso di interruzione della corrente.
17. Con il telecomando è possibile attivare o disattivare in modo continuo un detettore PIR?
Soltanto gli apparecchi della serie RC-plus rispettivamente RC-plus next possono essere attivati o disattivati per 12 ore con la funzione Party. Tutti i detettori di presenza possono essere disattivati con il telecomando, ma la luce rimane disattivata solo fintantoché non vengono rilevati movimenti oltre alla temporizzazione impostata.
18. Come viene attivata la funzione Party negli apparecchi RC-plus (Luce OFF) e in seguito come funziona?
La funzione Party negli apparecchi RC-plus rispettivamente RC-plus next è disattivata all'uscita dalla fabbrica, per motivi di sicurezza. Per attivarla occorre spegnere brevemente il RC-plus, riattivare poi la corrente e durante il successivo ciclo di autotest di un minuto premere sul telecomando IR-RC il tasto in basso a destra con la spia spenta. Soltanto i LED rossi sul RC-plus lampeggiano molto rapidamente. In seguito occorre attendere la fine del ciclo di autotest, dopo di che la funzione Party è immediatamente disponibile. Per il funzionamento, tramite il tasto con il bicchiere è possibile commutare fra illuminazione ininterrotta per 12 ore e Luce OFF per 12 ore. Premendo il tasto «Reset» il detettore ritorna al funzionamento automatico.
19. Esiste un cavo di prolunga per le testine sensore PD9?
Per le testine sensore PD9 sono disponibili cavi di prolunga di 5 e 10 metri. Al riguardo occorre ricordare che PD9 360 Master, PD9 360 Dimm e PD9 360 LC necessitano di un cavo di prolunga con spina RJ12 e raccordo. Nel PD9 360 Slave è invece necessario un cavo di prolunga RJ11 (4P).
20. Come si comporta la zona di rilevamento in apparecchi che sono montati troppo alti o troppo bassi?
All'aumen-tare dell'altezza di montaggio, la portata certamente aumenta, mentre la sensibilità di rilevamento dimi-nuisce fortemente e ciò può avere conseguenze in-desiderate o imprevedibili. Nei limiti del possibile occorre sempre rispettare le altezze di montaggio consigliate.
21. Qual è la durata prevista di un detettore PIR?
Per gli apparecchi ben protetti contro gli agenti atmosferici si può prevedere una durata di 10 anni. Forti influenze atmosferiche, frequenze di commutazione eccessive e alti carichi possono tuttavia ridurre la durata d'esercizio degli apparecchi.